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al testo di Milan Kundera
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Al che l’uomo bruno replicò che è moderna solo l’arte che aiuta a lottare per un mondo nuovo, e non era certo questo il caso del surrealismo, giacché le masse popolari non lo comprendevano.
l’uomo bruno sviluppava i suoi argomenti con garbo e senza tono autoritario, sicché la polemica non degenerò mai in litigio, neanche quando Jaromil, inebriato dall’attenzione che si concentrava su di lui, ricorse a un’ironia alquanto convulsa; del resto nessuno espresse un giudizio definitivo, nella discussione intervennero altre persone e l’idea che Jaromil sosteneva fu ben presto sommersa da nuovi temi di discussione.
che il surrealismo fosse borghese o rivoluzionario? Era così importante che avesse ragione lui o avessero ragione gli altri?
L’importante era essersi unito a loro.
Disputava con loro, ma provava nei loro confronti un’ardente simpatia.
Non li ascoltava neanche più e pensava a una cosa soltanto, che era felice: aveva trovato un gruppo di persone in cui lui non esisteva come figlio di sua madre o come compagno di classe, ma come se stesso.
E si disse che si può essere totalmente se stessi solo quando si è totalmente in mezzo agli altri.
[ La poesia qui proposta è un libero adattamento in versi della scrittura in prosa tratta da La vita è altrove, Milan Kundera, Adelphi, traduzione di Serena Vitale, pagina 141 ]
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